Con l'occupazione dell'ex cinema
Ariston, in via turati a Pisa, prende il via la quarta edizione dello
Zap!Festival, il meeting di resistenza urbana promosso ogni anno dalle
realtà antagoniste cittadine. La scelta del posto non è affatto casuale.
Il cinema Ariston è infatti lo spazio, sfitto da anni e riaperto più
volte dal movimento, in cui è terminato il corteo studentesco del 6 dicembre.
Per quell'occupazione, come per altre situazioni di lotta degli ultimi
mesi, dai cortei studenteschi fino alle contestazioni alla propaganda
razzista e fascista di Borghezio e Fiore, sono state notificate in questi giorni decine di denunce.
Il
mandante politico di queste operazioni non può che essere il Partito
Democratico, che, ferito nell'orgoglio per aver fallito nella sua opera
di pacificazione pre-elettorale, dopo aver ragliato dalle pagine del Tirreno
chiedendo la testa di chiunque osasse portare avanti opposizione
sociale, ha pensato bene di stringere alleanza col prefetto Tagliante,
quello che si vantava di amare l'inchiostro delle denunce, ma che ha
mostrato anche un'evidente passione per i manganelli.
Gli
antagonisti pisani hanno scelto di rispondere a questo teatrino nel
modo più chiaro possibile, andando a reiterare quelle pratiche che
qualcuno vorrebbe condannare, e riaprendo il cinema Ariston per proporre
quattro giorni di lotta e socialità, il cui ricavato andrà a sostenere
le spese legali.
Mentre si avvicinano
le amministrative di maggio a Pisa, e già ripartono le pantomime delle
promesse e delle alleanze, c'è chi ancora una volta sceglie di stare,
senza ambiguità, dalla parte delle famiglie sotto sfratto e delle
lavoratrici e lavoratori in lotta, indicando, senza timore alcuno, le
controparti.
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