mercoledì 15 giugno 2011

Zap Festival, il festival della cultura antagonista a Pisa

Dopo il successo dell'anno scorso sarà riproposto anche nel 2011 il festival organizzato da Zona Autonoma Pisana. In questa sigla si riuniscono e coordinano una serie di realtà nate e cresciute nella lunga tradizione di antagonismo sociale della città toscana, come il Collettivo Autonomo Studenti Pisani e il Collettivo Universitario Autonomo, attivi nelle lotte del mondo della formazione e tra i protagonisti delle mobilitazioni dello scorso autunno, e il Progetto Prendocasa, che da più di tre anni porta avanti battaglie in difesa del diritto alla casa.

Per l'edizione 2010 era stato scelto di occupare il Bastione San Gallo, uno spazio pubblico abbandonato e lasciato al degrado dall'amministrazione comunale; quest'anno invece il festival si svolgerà presso lo Spazio Antagonista Newroz, in Via Garibaldi. Per questa edizione quindi verranno dati protagonismo ed importanza al centro sociale presente in città da più di dodici anni e sede naturale delle esperienze di Zona Autonoma Pisana; uno spazio in cui negli anni, a forti momenti di lotta, si è affiancato uno spiccato interesse verso esperienze musicali e culturali, indipendenti e alternative.

La tre giorni di festival (da venerdì 24 a domenica 26 giugno), sarà riempita da dibattiti, concerti, dj set, cineforum, mostre e momenti di socialità.

Leggi il programma completo

domenica 12 giugno 2011

Aspettando Zap Festival - Dome La Muerte - 23 giugno

Lo Zap Festival aumenta di un giorno!
Per rendere questa seconda edizione del festival veramente all'altezza delle aspettative è stato deciso di introdurla con un'altra serata di grande qulità. Giovedì 23 giugno si terrà quindi allo S.A. Newroz "Aspettando Zap Festival", con la dj set di Dome La Muerte, dalle 19.00, aperitivo e musica!

Dome La Muerte (all'anagrafe Domenico Petrosino), chitarrista pisano ormai divenuto un'icona del rock alternativo italiano degli ultimi 30 anni, giunto recentemente al debutto solista. Gli ci Inserisci linksono volute tre decadi di carriera onorata e all'insegna dell'underground (prima nei CCM, negli Hush e nei Not Moving, poi più recentemente nei Dome La Muerte & The Diggers - ancora in attività e ottimamente avviati), per giungere all'importante passo del disco "in solitaria"; si tratta di "Poems for renegades", pubblicato da Japanapart (disponibile dal 16 giugno), un cd in cui Dome racconta e si racconta, abbracciando una dimensione meno rock'n'roll rispetto al suo standard. Niente elettricità e sonorità abrasive, ma tanto blues, folk rock, cantautorato alla Dylan, cavalcate country & western e psichedelia bucolica figlia dei Sixties antecedenti lo spartiacque di Altamont.
Il Dome La Muerte di "Poems for renegades" cambia parzialmente pelle - o meglio, veste abiti apparentemente meno pericolosi del solito, ma intrisi di tutta la poetica maledetta dei menestrelli del rock: da Dylan al Johnny Thunders del periodo acustico ("Hurt me" e dintorni), da Robert Johnson a Gordon Gano.
Il disco contiene 14 brani in tutto, tra cui due cover che costituiscono - in qualche modo - la chiave di lettura del tutto: un brano di Dylan e uno dei Ramones. A dimostrazione che il punk c'è sempre; magari cova sotto alla cenere, ma non è mai estinto.

http://www.myspace.com/domelamuerteandthediggers

sabato 11 giugno 2011

Shirt&Rivoluzione - 25 e 26 giugno

Attraverso l’esposizione di tshirt stampate con messaggi e grafiche che parlano il linguaggio dell’antagonismo, la mostra mette in risalto l’arte della propaganda della cultura dei centri sociali e dei movimenti di opposizione per valorizzarne il senso sociale e artistico.

Dalla tshirt alla cornice, decenni di tshirt che ne hanno visti di tutti i colori: sconfitte fantastiche e battaglie che valeva la pena di combattere.

Presentazione

…Il mio mitra è il contrabbasso che ti spara sulla faccia, che ti spara sulla faccia ciò che penso della vita, con il suono delle dita si combatte una battaglia, che ci porta sulle strade della gente che sa amare. (Area – Gioia e Rivoluzione).

Shirt&Rivoluzione nasce per rendere omaggio all’arte del messaggio stampato sul cotone e portato ovunque. La maglietta è uno degli indumenti più diffusi, si pone da sempre come modello per affermare il proprio pensiero al mondo, esibendolo sul proprio corpo.

Al di fuori dalla moda e dal commercio, ci interessa valorizzare l’arte che una tshirt porta con se: l’arte della propaganda. A differenza di magliette commerciali, una tshirt con un messaggio politico è un segno distintivo che manifesta un pensiero senza dover dire di più.

Portare indosso un messaggio significa non solo affermarlo, ma sostenerlo e difenderlo nei confronti di tutti quelli che lo osservano, lo approvano o lo contestano.

Abbiamo voluto mettere in mostra, incorniciandole, una parte delle magliette che negli anni alcuni di noi hanno inventato, stampato, comprato o scambiato. Abbiamo voluto fare una mostra per valorizzare l’arte impressa sul cotone, iniziando da questo primo progetto che abbiamo chiamato Shirt&Rivoluzione.

La maggior parte delle opere esposte sono state indossate; alcune hanno avuto l’onore di partecipare a battaglie, altre sono state difese, altre ancora hanno impresso il ricordo di momenti particolari.

La mostra è curata dall’Infoshop Senza Pazienza e dal Mutuo Soccorso Bandito.

Il Senza Pazienza (oggi Infoshop) esiste dagli anni 90. E’ nato all’interno di Palazzo Nuovo con il movimento della Pantera. Si è sviluppato negli anni come centro di documentazione, sede politica e punto di aggregazione. Ha avuto sede a San Salvario fino alla fine degli anni 90′ per poi spostarsi nella sede attuale in Via degli artisti 13/a, nel quartiere di Vanchiglia. E’ un luogo di aggregazione sociale e culturale espressione della controcultura antagonista dei centri sociali.

Mutuo Soccorso Bandito è il nome collettivo nel quale si riconoscono alcuni soggetti uniti dalla passione per la radicalità. Provenienti dalle sedi dei centri sociali e dalle gradinate dello stadio, torinesi, tumultuosi e riottosi, gli aderenti al Mutuo Soccorso Bandito sono impegnati in progetti di comunicazione alternativa, di agitazione culturale, di solidarietà e di contro-cooperazione.

http://www.csoaskatasuna.org/tag/shirt-e-rivoluzione/

venerdì 10 giugno 2011

Alessandra Daniele (Carmilla On-line) - 24 giugno - CONFERMATO!

Carmilla on line è una webzine italiana. La rivista si occupa soprattutto di critica letteraria e letteratura in generale, cinema, politica e controinformazione (con un'ottica apertamente di sinistra). Fondata da Valerio Evangelisti (attuale direttore editoriale), pubblicato originariamente in versione cartacea, deve il nome alla vampira Carmilla, protagonista del racconto omonimo di Sheridan Le Fanu.
È balzata agli onori della cronaca nel 2004 (grazie ad un articolo di Panorama) per aver organizzato una raccolta di firme di solidarietà per Cesare Battisti che raggiunse i 1.500 firmatari. Nel 2007 il sito faceva registrare oltre 142.000 contatti settimanali. Dal 2008 la rivista è diventata uno dei punti di riferimento del movimento letterario New Italian Epic e del dibattito culturale che ruota attorno ad esso.
Carmilla ospita alcune rubriche periodiche: Argentinazo di Alberto Prunetti; Osservatorio America Latina di Fabrizio Lorusso; le settimanali Schegge Taglienti satiriche di Alessandra Daniele; le Divine Divane Visioni cinematografiche di Dziga Cacace (Filippo Casaccia). Oltre al fondatore Evangelisti gli altri redattori sono Giuseppe Genna, Wu Ming 1, Girolamo De Michele, Marilù Oliva, Franco Pezzini, Sandro Moiso e Marco Philopat.

http://www.carmillaonline.com/

lunedì 6 giugno 2011

U.net - 25 giugno - CONFERMATO!

Giuseppe Pipitone aka u.net, classe 1972, è appassionato di storia e cultura afro-americana, temi fortemente ispiranti e ricorrenti nella sua vita e attività professionale.
In particolare u.net crede con fervore nel potere evocativo della storia e della narrazione orale; immagini, parole, ritmi e atmosfere si rincorrono continuamente per segnare il racconto, che ritrova nella memoria la sua prima ragione d’essere. Dalla metà degli anni Ottanta, il suo sguardo attento e la sua forte attitudine ricercatrice si sono concentrati sulle acrobazie linguistiche degli MC. Attraverso le rime di Chuck D, u.net inizia ad avvicinarsi alla radicalità nera in cui riconosce la controparte del movimento legato ai centri sociali degli anni ‘90. Assolutamente convinto dell’energia e del potere educativo della trasmissione storica del rap, dalla metà degli anni ‘90 intraprende un viaggio in cui percorre in lungo e in largo gli Stati Uniti per intervistare e raccogliere testimonianze dirette di artisti, intellettuali, accademici, prigionieri e attivisti. Nel 2003 avvia la collaborazione con il Black Soil International Hip Hop Film Festival di Rotterdam diventando membro ufficiale dell’advisory board. Il 2006 è l’anno di pubblicazione del suo primo libro, “Bigger Than Hip Hop”: storie della nuova resistenza afro-americana.
Nel 2007 realizza, in collaborazione con Paper Resistance, la biografia illustrata di George Jackson, pubblicata nell’edizione a cura di AgenziaX dal titolo “Con il Sangue agli Occhi”.
Nel 2008 pubblica “Renegades of Funk”, cronaca orale e musicale sulle origini della cultura hip-hop nel Bronx degli anni ‘70.
Dal 2005 u.net partecipa a numerosi convegni internazionali su Hip Hop & Politica, presenziando a eventi e conferenze dedicate presso università e istituzioni quali Stanford (2006), BlackSoil (2006), BBoys for Life/Birmingham UK (2007), Clarion University (2008), MCs For Life/Birmingham-Manchester (2008) e Harvard (2009).
u.net scrive regolarmente per Alias, supplemento culturale de Il Manifesto.
Attualmente u.net è impegnato in un progetto di storia orale sul Latin Quarter, storico club della scena Hip Hop di metà anni Ottanta a NYC, e la nascita della Golden Age, in collaborazione con Paradise The Architect (X-Clan).

domenica 5 giugno 2011

Lapo Raggiro - 25 giugno - CONFERMATO!

L. Raggiro comincia fare rap come producer e rapper a Firenze nel 2000, nel gruppo Pregiata Fazione del Ghetto. Dopo l uscita di 2 album, Fiorenza e Voglia di Uscirne, fonda una crew: Olè Crew (Oltre l'Evoluzione) con altri elementi provenienti da tutta italia, compresi writers, grapici, dj, vj, scultura e coprendo molti altri aspetti. Nel 2008-2009 Lapo termina il suo primo lavoro solitsta Under Tha Ground, cominciando a portare il suo showcase a giro per Firenze e per L'italia,con il Dj S-One; toccando un po tutti gli eventi piu importanti che passassero dalla sua città. Nel 2011 Lapo è al lavoro per il suo nuovo album solista, intanto sono uscite 2 anteprime videoclip: "Merdaliena" con S One e Gabba Bloccorecordz, e "Come a casa mia" con i Tullo Soldja.

http://www.myspace.com/l.raggiro


venerdì 3 giugno 2011

Signor K - 25 giugno - CONFERMATO!

Dopo il disco d’esordio “Jackanapes”, Signor K ritorna con il nuovo album “20.000 Elmetti”. Il rapper ha attraversato gli spazi occupati di tutta la penisola con le rime esplicite del suo hip hop militante e approda ora a Pisa con questo nuovo lavoro, interamente autoprodotto da Checkpoint Charlie insieme al Satellite Records Studio e forte dei beat di Bonnot (Assalti Frontali), Retraz (Vocalamity), Capitano Nema e Dj Edo.

Ci sono solo 20.000 elmetti in questa città, voi riuscite a contarvi?

Scarica gratis “20.000 Elmetti” su www.signork.it

www.myspace.com/ilsignork
Intervista di Infoaut al Signor K

mercoledì 1 giugno 2011

Rosso Askatasuna - 26 giugno

Domenica 26 giugno allo Zap Festival sarà presentato il film "Rosso Askatasuna - a proposito di un primo maggio di guerra" dello scomparso Armando Ceste; alla presentazione interverrà un compagno del CSOA Askatasuna di Torino.

"Il primo maggio del 1999 l’Italia era ufficialmente in guerra. Partecipava alla famosa guerra umanitaria della N.a.t.o, in Kossovo, preludio delle future guerre contro il terrore di recente memoria. Al governo sedeva Massimo D’Alema e tutto il futuro centro sinistra componeva lo schieramento guerrafondaio ad esclusione di Rifondazione Comunista. La nostra città espresse in più momenti una forte mobilitazione contro l’aggressione imperialista in atto e uno di questi fu durante la manifestazione del primo maggio.
Decidemmo di dire in faccia a chi sosteneva e faceva parte del governo di guerra di Vergognarsi, e lo facemmo esponendo uno striscione dinnanzi ai partiti e al sindacato. Da qui iniziarono gli scontri con i servizi d’ordine che spalleggiati dalla polizia, tentarono di confinarci al fondo del corteo senza più far rientrare lo spezzone antagonista all’interno di esso, in Via Po. Solo scontrandoci ulteriormente con le forze dell’ordine riuscimmo a entrare nel corteo e portarlo fino alla fine.
Al termine del corteo intorno alle 14.00 circa, la polizia fece irruzione al centro sociale Askatasuna, dove si stava tenendo la tradizionale grigliata con i compagni/e, famiglie del quartiere e vari partecipanti, fermando 100 persone, trattenendole fino alle 23.00 in questura, e durante l’irruzione distrussero ogni parte dei 4 piani del centro sociale, devastando, oltraggiando e pisciando su qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, dalla libreria ai bagni e non contenti, vergarono scritte sui muri inneggianti al duce e varie forme d’insulti. Una tavola di legno che ricordava Tonino Miccichè, compagno ucciso negli ani 70, fu trafitta da un punteruolo sull’immagine di Tonino. L’accusa per tutti fu di resistenza a pubblico ufficiale e solo grazie alla presenza di una decina di compagni sul tetto e alla mobilitazione immediata di solidarietà il centro sociale non fu sgomberato. In seguito i 100 indagati fecero un esposto nel quale denunciarono le forze dell’ordine per le violenze subite e soprattutto alcuni fecero nomi e cognomi degli aguzzini che ordinarono i pestaggi mirati. Al comando sedevano l’oggi questore di Vicenza Giovanni Sarlo, e l’attuale vice capo della Polizia Nicola Izzo. Il procedimento venne archiviato e nessun appartenente alle forze dell’ordine è mai stato condannato per quella che fu una vera e propria rappresaglia, precedendo di due anni quello che avvenne a Napoli nel Global Forum del 2001 e al G8 di Genova. Mantenere la pace sociale dentro i propri confini fu l’imperativo del governo D’Alema e in quell’anno vari fatti accaddero in Italia nei confronti di chi si oppose alla guerra.
Pochi giorni dopo, l’8 maggio, una manifestazione di 5000 compagni provenienti da tutta Italia, si riprese le vie della città sfilando fino all’Askatasuna portando due furgoni carichi del materiale distrutto dalle forze dell’ordine, in modo che tutti vedessero.
Oggi a distanza di dieci anni vogliamo ricordare quel primo maggio, perché come scrivemmo sui nostri striscioni, NOI NON SCORDIAMO.
La giornata creò numerose contraddizioni nella sinistra cittadina, tra chi non accettò la logica di guerra e chi sostenne il governo anche di fronte alle nefandezze.
Armando Ceste insieme a Beppe Rosso fecero un film di quella giornata che ci aiutò nel far conoscere un fatto che altrimenti sarebbe stato taciuto, “Rosso Askatasuna – a proposito di un primo maggio in guerra”, che dimostrò e s’interrogò su cosa successe in quella giornata, non accettando di catalogarla come una giornata qualunque. Il film era dedicato a Pasquale Cavaliere che da lì a poco scomparve, oggi Armando non c’è più, ma rimane il suo lavoro, il suo modo di raccontare i fatti e la coerenza di un uomo, che attraverso la sua arte, si è sempre schierato dalla parte di chi lotta. A lui vogliamo dedicare questo primo maggio e tutti i momenti in cui ricorderemo quel 1999."

http://www.csoaskatasuna.org/tag/rosso-askatasuna/