Lo Zap Festival aumenta di un giorno!
Per rendere questa seconda edizione del festival veramente all'altezza delle aspettative è stato deciso di introdurla con un'altra serata di grande qulità. Giovedì 23 giugno si terrà quindi allo S.A. Newroz "Aspettando Zap Festival", con la dj set di Dome La Muerte, dalle 19.00, aperitivo e musica!
Per rendere questa seconda edizione del festival veramente all'altezza delle aspettative è stato deciso di introdurla con un'altra serata di grande qulità. Giovedì 23 giugno si terrà quindi allo S.A. Newroz "Aspettando Zap Festival", con la dj set di Dome La Muerte, dalle 19.00, aperitivo e musica!
Dome La Muerte (all'anagrafe Domenico Petrosino), chitarrista pisano ormai divenuto un'icona del rock alternativo italiano degli ultimi 30 anni, giunto recentemente al debutto solista. Gli ci sono volute tre decadi di carriera onorata e all'insegna dell'underground (prima nei CCM, negli Hush e nei Not Moving, poi più recentemente nei Dome La Muerte & The Diggers - ancora in attività e ottimamente avviati), per giungere all'importante passo del disco "in solitaria"; si tratta di "Poems for renegades", pubblicato da Japanapart (disponibile dal 16 giugno), un cd in cui Dome racconta e si racconta, abbracciando una dimensione meno rock'n'roll rispetto al suo standard. Niente elettricità e sonorità abrasive, ma tanto blues, folk rock, cantautorato alla Dylan, cavalcate country & western e psichedelia bucolica figlia dei Sixties antecedenti lo spartiacque di Altamont.
Il Dome La Muerte di "Poems for renegades" cambia parzialmente pelle - o meglio, veste abiti apparentemente meno pericolosi del solito, ma intrisi di tutta la poetica maledetta dei menestrelli del rock: da Dylan al Johnny Thunders del periodo acustico ("Hurt me" e dintorni), da Robert Johnson a Gordon Gano.
Il disco contiene 14 brani in tutto, tra cui due cover che costituiscono - in qualche modo - la chiave di lettura del tutto: un brano di Dylan e uno dei Ramones. A dimostrazione che il punk c'è sempre; magari cova sotto alla cenere, ma non è mai estinto.
http://www.myspace.com/domelamuerteandthediggers
Il Dome La Muerte di "Poems for renegades" cambia parzialmente pelle - o meglio, veste abiti apparentemente meno pericolosi del solito, ma intrisi di tutta la poetica maledetta dei menestrelli del rock: da Dylan al Johnny Thunders del periodo acustico ("Hurt me" e dintorni), da Robert Johnson a Gordon Gano.
Il disco contiene 14 brani in tutto, tra cui due cover che costituiscono - in qualche modo - la chiave di lettura del tutto: un brano di Dylan e uno dei Ramones. A dimostrazione che il punk c'è sempre; magari cova sotto alla cenere, ma non è mai estinto.
http://www.myspace.com/domelamuerteandthediggers
Nessun commento:
Posta un commento